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Suite en Blanc

Sulla suite del balletto Namouna di Ėdouard Lalo, il primo trittico di Lifar e del complesso dell’Opéra di Parigi al Teatro alla Scala, l’8 giugno 1951, terminava con Suite en blanc, un titolo brillante e senza trama del 1943.
La coreografia sulla musica ottocentesca di Lalo (l’intero balletto era stato rappresentato nel 1882) si avvaleva di passi e legazioni di scuola accademica, ma la natura esotica dell’originale, indusse Lifar a introdurre anche passi stilizzati dal folklore. L’insieme di passi a due, a tre, assoli e insiemi, non prevedeva una scenografia, ma solo un fondale con due rampe laterali. Alla Scala il balletto, tuttora tra i più conservati di Lifar, fu interpretato davanti a tendaggi neri e in costumi classici bianchi: calzamaglia e tutù. Serge Lifar vi si ritagliava un Adagio con Liane Daydé incontrando il favore del pubblico. (Ma.Gu.)