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Pulcinella

Il 31 dicembre 1950, Romanov, danzatore e coreografo nato a San Pietroburgo nel 1891 e scomparso a New York nel 1957,allestì alla Scala un suo Pulcinella stravinskiano con alcuni dei personaggi della più famosa coreografia eponima, nata in seno ai Ballets Russes di Djagilev, nel 1920, e firmata da Léonide Massine, ovvero Pimpinella, Rosetta, Prudenza, Florindo, Cavillo, il Mago, Furbo e naturalmente la maschera napoletana che dà il titolo al balletto. Un ruolo che portò per la prima volta alla Scala il grande danzatore francese Jean Babilée che, accanto a Olga Amati, Giuliana Barabaschi, e tra gli altri, Giulio Perugini e Walter Venditti, contribuì al successo del balletto. Il Pulcinella di Romanov, con le scene e i costumi di Gianni Ratto, non si replicò dopo le sette recite dirette sul podio da Nino Sanzogno.

D’altra parte anche il Pulcinella di Massine, che alla Scala fu allestito nel 1971, e con scene e costumi di Picasso come nell’originale del 1920, non durò nei repertori delle maggiori compagnie di balletto, soprattutto a causa della sua esile trama, espunta da un canovaccio della Commedia dell’Arte dal titolo I quattro Pulcinella.

 

Ma. Gu.

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