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La Principessa Cigno

Il primo balletto creato nel 1928 da Bronislava Nijinska per Les Ballets di Ida Rubinstein fu La Princesse Cygne. Al Teatro alla Scala La Principessa Cigno debuttò il 28 febbraio dell’anno successivo del 1929. Libera trasposizione di La favola dello Zar Saltan di Aleksandr Puškin da cui Nicolaj Rimskij-Korsakov trasse la sua celebre opera, il balletto condensava, nel pas de duex con i protagonisti: Guidone o Gvidon (Anatoli Wiltzak) e La principessa cigno (Ida Rubinstein), i due eterni problemi che affliggevano, secondo alcuni membri della tropue, tutti i balletti creati per loro. Il primo, insolubile, era quello di presentare la Rubinstein in modo che sembrasse una grande ballerina, cosa che, in effetti, non era; il secondo, non dare adito a possibili paragoni tra “la Patronne”e le altre componenti della compagnia.

A Milano le recensioni poco entusiaste a questa, come alle altre creazioni presentate dalla Nijinska non si appuntarono sulle scarse capacità tecniche della direttrice e prima ballerina della Compagnia, ma sulla noia ingenerata dai balletti e il cattivo uso delle musiche. Niente da dire, invece sulle scene, sgargianti, e sui costumi di Aleksandr Benois, che vantavano alcuni spettacolari cambiamenti a vista.

Sul podio, Ernest Ansermet diresse con calore la musica di Rimskij-Korsakov, ma quella fiaba che adocchiava ancora e con serena positività alle metamorfosi della protagonista del Lago dei cigni non ebbe fortuna alla Scala e non venne più ripresa.