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Pëtr Krasnov

(Petr Nikolevich Krasnov)

Generale dell’Armata Bianca, negli anni dell’esilio Pëtr Nikolaevič Krasnov associa all’attività controrivoluzionaria quella di scrittore e memorialista.

E’ in questo ruolo che acquista popolarità in Italia negli anni ’30, periodo segnato da un forte interesse per la Russia e per opere a sfondo storico.

A partire dal 1928 l’editore Salani, esempio pressoché unico in Italia, pubblica otto diversi titoli, oltre a numerose ristampe, dell’ex generale cosacco, a conferma del successo significativo ottenuto da questo autore in quegli anni. Dell’opera più famosa di Krasnov, Dall’aquila imperiale alla bandiera rossa, dal 1928 al 1941 vengono pubblicate ben sette edizioni successive. Tra gli altri titoli, ricordiamo L’amazzone del deserto (1929), il libro per ragazzi Mantyk, cacciatore di leoni (1931), Comprendere è perdonare (1932),  Il “largo” di Haendel (1932),  L’odio(1934), Tutto passa…(1936), Unità e indivisibile(1936). Krasnov ha tenuto di persona contatti epistolari con l’editore Adriano Salani, interessandosi delle traduzioni e delle edizioni italiane di tutte le proprie opere.

Scheda biografica

Petr Nikolaevič Krasnov (San Pietroburgo, 1869 – Mosca, 1947), generale cosacco, uno dei leader dell’Armata Bianca. In seguito alla vittoria dell’Armata Rossa emigra in Germania, nel 1919, e quindi in Francia, continuando anche dall’emigrazione l’attività controrivoluzionaria. Al termine della Seconda Guerra Mondiale viene rimpatriato in Unione Sovietica, dove è condannato a morte. È autore di romanzi e memorie.