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Pierre Besrodny

(Petr Vasil’evič Bezrodnyj)

Pierre Besrodny

Dopo la felice esperienza alla Biennale di Venezia – dove è presente, nel 1914 e nel 1922, come artista espositore, e nel 1920, su designazione di Vittorio Pica, anche come Commissario del Padiglione Russo –, Besrodny prosegue la sua attività espositiva alla Prima Esposizione Internazionale dell’Acquerello, indetta dall’Associazione Acquarellisti Lombardi e dalla Società per le Belle Arti, che si apre nel marzo del 1923 nel palazzo della Permanente a Milano. L’Esposizione dell’Acquerello segna l’ingresso di Besrodny, che vanta già acquirenti illustri come il Re d’Italia Vittorio Emanuele III e il collezionista Ferruccio Benzoni, nel circuito d’arte lombardo: diversi acquerelli vengono infatti acquistati dal mecenate Alfredo Giannoni, dall’ingegnere milanese Vittorio Lodigiani e dalla Permanente stessa. Un anno dopo Lino Pesaro ordina una personale di Besrodny alla Galleria Pesaro di via Manzoni 12, luogo storico che vede avvicendarsi mostre degli artisti più importanti dell’epoca. Le quarantasette pitture a olio e i ventuno acquerelli esposti alla Galleria Pesaro, che raffigurano prevalentemente paesaggi di Venezia, Napoli, Capri, Sorrento, Taormina, Algeri e Pietroburgo, sono espressione di quella delicata lucentezza e raffinata eleganza che costituiscono l’ideale pittorico di Besrodny:

La sua pittura è tutta una musica eseguita, se così si può dire, con tube d’argento: una musica di tinte tenere, luminose e chiare, di forme immerse nella luce fin quasi ad annegarvisi, che danno talvolta ai suoi paesi la tremula e fantastica evanescenza d’un miraggio di fata Morgana […]. Il soleggiato cromatismo del Besrodny, ricco di fini rapporti, di gradazioni tenui e delicate, traduce un sentimento del vero che è sentimento di pittore e di poeta. (v. b. [Vincenzo Bucci], Artisti stranieri. Besrodny – Rousseau – Liebermann), in “Corriere della Sera”, 19 marzo 1924)

Besrodny, residente a Venezia, torna ad esporre a Milano nel febbraio 1928, alla Galleria Scopinich, in occasione della Raccolta Internazionale d’Arte offerta dagli autori in omaggio a Vittorio Pica; nel novembre del 1932 è nuovamente alla Galleria Pesaro, alla Seconda Esposizione “Piccolo Quadro Anonimo”, mentre nel maggio 1934 lo troviamo a Casa d’Artisti, con una personale dal titolo “Impressioni e visioni di Pierre Besrodny” che ottiene vasti consensi di critica.

Scheda biografica

Nato a Pietroburgo nel 1859, è ufficiale della Guardia Imperiale. Tra il 1883 e il 1891 frequenta l’Accademia Imperiale di Belle Arti  di Pietroburgo. Tra il 1890 e il 1903 si esibisce con la Società degli Acquerellisti russi, tra il 1904 e il 1912 con la Società Pietroburghese degli Artisti, tra il 1904 e il 1905 con l’Accademia Imperiale di Belle Arti. Nel 1905 lascia Pietroburgo e va prima a Costantinopoli, poi a Parigi, e quindi ad Algeri.

Da Algeri fa il suo primo ingresso in Italia nel 1914 e si stabilisce a Venezia, prima a Castello 5522, poi a Dorsoduro 1116. Nel 1914 Bezrodnyj aiuta ad allestire il padiglione russo dell’XI Biennale ed espone due suoi quadri ad olio. In questo stesso periodo viene eletto console di Russia a Venezia.

Nel 1920 gli viene conferita la qualifica di Commissario per il padiglione russo alla XII edizione della Biennale. A questa edizione Bezrodnyj interviene anche come artista espositore, accanto ad Aleksandr Archipenko, Boris Grigor’ev, Natal’ja Gončarova, Elizaveta Kaehlbrandt-Zanelli e altri. Bezrodnyj è l’unico, insieme alla Kaehlbrandt-Zanelli, a guadagnarsi le lodi di un critico impietoso come Francesco Sapori.

Bezrodnyj è alla Biennale di nuovo nel 1922, con tre quadri ad olio, di cui uno, “Autunno”, viene acquistato per conto del Re d’Italia. L’artista è presente all’Esposizione Internazionale di Venezia anche nel 1924, con un quadro ad olio e un acquerello; nel 1926, con tre oli, nel 1928, con uno e nel 1930 con due; nel 1935, in occasione della Mostra dei quarant’anni della Biennale di Venezia, con undici quadri ad olio; nel 1936, con tre quadri ad olio. Bezrodnyj espone anche presso la Permanente di Milano, all’Esposizione Internazionale dell’Acquerello, nel 1923, accanto a Filipp Maljavin, Lilja Sluckaja, Vsevolod Nikulin e Boris Grigor’ev, e nel 1925: in questa seconda edizione Bezrodnyj è l’unico russo presente e fa parte della giuria di accettazione.

Il 29 gennaio 1924 Bezrodnyj rientra da Pietrogrado a Venezia, dove prende nuovamente dimora nel sestiere di Castello al numero civico 5522. Nel marzo 1924 la Galleria Pesaro di Milano ordina una vasta mostra personale di Bezrodnyj, con oltre sessanta opere, che costituiscono una sorta di riepilogo di tutto il lavoro compiuto in un ventennio dal pittore pietroburghese: vi sono ricordi di Pietroburgo e di Siviglia, della riviera sorrentina e di Capri, di Napoli e di Algeri, di Taormina e dei Castelli Romani, ma soprattutto della città eletta dall’artista a nuova patria, Venezia.
La meritata popolarità porta Bezrodnyj a partecipare, tra gli anni Venti e gli anni Trenta, a numerose mostre personali e collettive, tra le quali si ricordano: la Raccolta Internazionale d’Arte in omaggio a Vittorio Pica, organizzata nel 1928 presso la Galleria Scopinich di Milano; nel 1929, una mostra personale presso la Galleria Cappellin di Murano; nel 1932, la I Mostra Internazionale d’Arte Coloniale di Roma, con l’opera Tangeri, poi acquistata dalla Direzione Generale del Banco di Napoli, e la II Esposizione del “Piccolo Quadro Anonimo” presso la Galleria Pesaro di Milano; nel maggio 1934, una personale alla Casa d’Artisti di Milano; nel 1939 la Mostra dei Concorsi Internazionali di Pittura per i Premi Ussi – Panerai – Cartelloni e Hollaender presso la Reale Accademia delle Arti del Disegno a Firenze.

Nel 1941 Bezrodnyj lascia la sua casa per ricevere assistenza presso una casa di riposo veneziana. A causa di una caduta le sue condizioni di salute precipitano e muore la sera del 26 marzo 1945.

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