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Notturno

Il secondo balletto creato nel 1928 da Bronislava Nijinska per Les Ballets di Ida Rubinstein fu Nocturne: al Teatro alla Scala questo Notturno su musica di Aleksandr Borodin, strumentata da Aleksandr Tcherepnin, debuttò il 5 marzo dell’anno successivo, assieme a Le nozze di Amore e Psiche. La breve pièce, con scene e costumi di Aleksandr Benois, era composta di danze spagnole, rivisitate in forma ballettistica in cui la Rubinstein interpretava il ruolo di una fanciulla, Anatoli Wiltzak, quello del suo fidanzato. La coppia era accompaganta da due dame e due cavalieri.
Una delle particolarità della coreografia, qui come in altre creazioni presentate alla Scala, era quella di amplificare i movimenti in relazione alla loro dimensione abituale, cosa che a distanza donava all’insieme un particolarissimo rilievo. Rifiutando la pantomima, Nijinska pretendeva che tutto il corpo degli interpreti, e non solo il viso, esprimesse le emozioni. Certi passi e certe figure derivati dalla danza classica erano la base del suo stile, ma sempre e totalmente trasfigurati.
Quanto al rapporto con la musica, anche nel Notturno di Borodin, diretto alla Scala da Ernest Ansermet, non era seguita nota per nota, ma la coreografia ne esaltava il ritmo, riuscendo a dare colore e volume a ogni movimento. Il balletto restò nel repertorio della Compagnia di Ida Rubinstein anche nelle riprese del 1931 e 1934, ma non tornò più alla Scala.