Nina Romanovsky
Nina Romanovsky, traduttrice e insegnante, lascia probabilmente la Russia negli ultimi anni dell’ ‘800: la sua presenza in Italia è infatti certa a partire dall’anno 1900. Risale a questa data la prima traduzione pubblicata a suo nome a Milano.
La casa editrice con cui collabora inizialmente è la storica Fratelli Treves; in seguito firmerà le traduzioni dal russo pubblicate da numerosi altri editori, soprattutto di area milanese: Bietti, Corbaccio, Corticelli, Monanni. Alcune sue traduzioni sono autorizzate direttamente dagli autori, con i quali spesso mantiene una cordiale corrispondenza, ad esempio con Vladimir Lidin, di cui traduce il romanzo Navi in cammino (Milano, Corbaccio, 1929) e Vasilj Nemirovič Dančenko (Il grande vecchio, Milano, Corticelli, 1934).
Pubblica nel 1917 il volume Grammatica della Lingua russa, ad uso degli italiani, (Milano, Tipografia La stampa commerciale, 1917); sul frontespizio del volume l’autrice è presentata come “Insegnante di russo presso il Circolo Filologico Milanese”.
Nina Romanovsky insegna per molti anni presso il Circolo Filologico, al quale lascia in eredità la propria biblioteca personale. Risiede a Milano – prima in via Fratelli Bronzetti 8, poi, dalla metà degli anni Trenta, in via Teuliè 20 – e frequenta la comunità di fedeli ortodossi della Chiesa russa di Milano.
Scheda biografica
Nina Romanovsky (Romanovskaja, sposata Moiseeva, 1861-1951), prima dell’emigrazione è insegnante presso l’Università di Kiev. Si trasferisce a Milano dall’inizio del ‘900, dove lavora come traduttrice e insegnante di lingua russa. Collabora con numerose case editrici ed è docente per molti anni presso il Circolo Filologico Milanese, a cui lascia in eredità la biblioteca personale. Muore a Milano nel 1951.