Teatro Odeon
Costruito sul luogo dove prima sorgeva la vecchia centrale termoelettrica della Edison, in via Santa Radegonda 10, il “teatro sotterraneo” Odeon accoglie nel suo repertorio spettacoli di tutti i generi, dal varietà, alla commedia, all’operetta. Tra gli emigrati russi è Tatiana Pavlova la prima a calcare il palcoscenico del teatro, inaugurato nel settembre del 1930. Nel luglio del 1931 Tatiana Pavlova dirige all’Odeon La quadratura del circolo di V. P. Kataev, con scene di Georgij Abchazi, che viene accolta tra i fischi perché giudicata eccessivamente sovietica (A. F., “La quadratura del circolo” di Kataieff all’Odeon, “L’Ambrosiano”, 14 luglio 1931). Nel febbraio del 1932 ancora la Compagnia di Tatiana Pavlova porta all’Odeon Il valore della vita di V. I. Nemirovič-Dančenko, nella prima e unica tournee fuori dalla Russia del cofondatore del Teatro d’Arte di Mosca:
“Spettacolo […] mirabile per la finezza e l’intelligenza dei particolari e dell’insieme. Tanto più mirabile in quanto l’inscenatore aveva a che fare con attori non suoi (vale a dire nati e cresciuti alla sua scuola), stranieri per giunta, e quindi inevitabilmente lontani dalle sue idee come estranei alla sua lingua, al suo “clima”. Ma a giudicare da quello che si vide e si udì, il maestro russo ha saputo ottenere da questi duttili, volenterosi, intelligenti attori nostri il miracolo di una recitazione fusa, equilibrata, serena, autorevole e robusta […]. Poche volte ci capitò, come ieri sera, di provare, sì piena e concreta, la gioia di sentir recitare. Pochissime di vere con che stile, fermo insieme e leggero, venisse via via precisandosi, attraverso il ritmo largo e caldo della recitazione, il carattere e la natura dei personaggi così come il valore simbolico del dramma” (A. F., “Il valore della vita” di V. Nemirowitch-Dancenko, “L’Ambrosiano”, 23 febbraio 1932).
Sul palco dell’Odeon con la Compagnia di Tatiana Pavlova vanno in scena anche, tra gli altri, Il revisore di N. V. Gogol’ (2 marzo 1932) per la regia di Petr Šarov, L’albergo dei poveri di Maksim Gor’kij, e Nina di B. Frank (debutto il 19 aprile 1932), ancora diretto da Šarov:
“Sullo sfondo di un mondo cinematografico, questa commedia parodistica, ma anche amara, la sua parte ebbe una felice protagonista in Tatiana Pavlova, che incarnava il doppio ruolo di Nina e Trude, e fu, nei panni dell’una, intelligente ed arguta, in quelli dell’altra, pittoresca ed infatuata” (Scenario, Cronache della scena italiana, maggio 1932, a. I, n. 4 p. 56)
Al Teatro Odeon lavorano anche diversi scenografi e costumisti russi, da Leonid e Rimma Brailovskie (per L’imperatrice si diverte di A. Casella e T. Pavlova, debuttò il 23 ottobre 1934), a Boris Bilinskij (Il tenente Virgola di G. Achille, tratto dal testo di Ju. Tynjanov Podporučik Kiže), debuttò il 5 marzo 1941) e Lidija Aleksandrovna Trenina-Franketti, autrice delle scene e dei costumi de Il cadavere vivente di L. N. Tolstoj, diretto da Tatiana Pavlova e andato in scena nel 1941.