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Aleksandr Nikolaevic Veselovskij

(Alessandro Vessellovski, Vessellovsky, Vesselowsky Wessellowski)

Aleksandr Veselovskij (s/d). Civico Museo Teatrale "Carlo Schmidl", Trieste.

Dopo una breve carriera da solista al Teatro Bol’šoj di Mosca, nel 1921 Aleksandr Veselovskij emigra dalla Russia. Nel 1925 approda al Teatro alla Scala su invito di Arturo Toscanini, che gli affida la parte del principe Golicyn nella Chovanščina di Modest Mussorgskij, andata in scena il 1 marzo 1926. Paribeni, nella recensione pubblicata sull’”Ambrosiano” (2.3.1926) lo ricorda tra i “lodevoli attori” e gli “ottimi dicitori” della serata e Cesari sul “Corriere della Sera” (2.03.1926) lo ritiene “assai adatto a rendere la figura e gli accenti” del principe Golicyn.  Apprezza in particolare il timbro argentino della voce con cui il tenore ha saputo infondere vivacità e carattere al personaggio, giudizio confermato dalla critica anche per la nuova edizione dell’opera nel 1933. In quello stesso anno, Veselovskij interpreta con garbo e ottima dizione (Corriere della Sera, 31.12.1933) il ruolo del principe Vsevolod nella Leggenda della città invisibile di Kitešč, tradotta in italiano in versione ritmica da Rinaldo Küfferle.  Nella ripresa del Boris Godunov della stagione 1934-1935 il tenore viene apprezzato per l’efficacia con cui modula la parte di Dimitri. A quest’opera sono legate le ultime apparizioni sulla scena scaligera di Veselovskij,  che interpreta  il ruolo di Šuiskij per diversi anni, a partire dal 1941 fino alla famosa edizione del 1949, diretta da Issay Dobrowen.  Il cantante canta alla Scala anche in opere non russe: nel 1933 è Ottone III nell’Alba della rinascita di Luigi Cattozzo,  nel 1934 riveste più ruoli nel Dibuk di Lodovico Rocca: è messaggero, cantore, Ascher, 1o talmudista. L’anno successivo si esibisce nella Fiamma di Ottorino Respighi nelle vesti di Donello, alternandosi con Minghetti, nel Nerone di Pietro Mascagni  nei panni di Nevio, alternandosi con Parmeggiani, e infine è Jenik nell’opera comica La sposa venduta di Smetana.

Scheda biografica

Nasce a Mosca nel 1885 (o 1884), dal 1919 al 1921 è cantante solista al Teatro Bol’šoj di Mosca. Nel 1921 lascia la Russia e inizia la sua carriera da esule al Teatro Liceo di Barcellona. Due anni dopo è in tournée al Teatro Colon di Buenos Aires, dove nel 1925 incontra Arturo Toscanini che lo invita a cantare alla Scala, dove interpreta ruoli da tenore in diverse opere fino al 1949. Tra il 1926 e il 1951 si esibisce in numerosi teatri italiani: a Roma, a Trieste, a Venezia, a Genova.  Si spegne nel 1964 a Luino, sul lago Maggiore.

 

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