Evgenij Fadeevič Ždanovskij
(Eugenio Sdanowski, Eugenio Sdanovski, Eugenio Sdanowsky)
Quando Evgenij Ždanovskij nel 1924 lascia la Russia, ha già alle spalle una carriera da cantante solista al Teatro Bol’šoj di Mosca. Nel 1925 approda alla Scala di Toscanini, dove debutta nel ruolo di Hunding nella Valchiria di Wagner. Da allora fino al 1941 si esibisce spesso sul palcoscenico del Piermarini in opere russe e non solo, riscuotendo notevoli successi. Nel 1926 Paribeni, il critico dell’”Ambrosiano”, lo definisce un ottimo dicitore per l’interpretazione del tipo di Ivan Chovanskij in Chovanščina (Ambrosiano 2.3.1926) e Cesari, sul “Corriere della sera”, sottolinea quanto la rudezza della voce di basso di Ždanovskij sia adeguata alla figura del principe moscovita ed elogia la capacità del cantante di “contenere gli atteggiamenti della figura entro limiti giusti, senza però scolorirli, né diminuirne la giusta efficacia” (Corriere della sera, 2.03.1926). Nella ripresa del Boris Godunov della stagione 1934-1935 Ždanovskij dà voce a un encomiabile Varlaam, ruolo che aveva già interpretato nell’edizione del 1930, ed esegue anche la parte di Boris Godunov, come sostituto di Sigismondo Zaleksi. Non passa inosservata la sua esecuzione di una parte minore, quella del guerriero tartaro Burundaj, nella Leggenda della città invisibile di Kitesc del 1933, tradotta in italiano in versione ritmica da Rinaldo Küfferle. Il padre del noto traduttore, lo scultore Pietro Küfferle, tre anni prima, aveva fatto omaggio a Ždanovskij di un busto in bronzo a ricordo della “duplice e mirabile interpretazione” di Boris e Varlaam all’arena di Verona nell’agosto del 1930. Nel febbraio del 1938 Ždanovskij è di nuovo alla Scala per interpretare il ruolo del giullare Duda nel Sadko di Rimskij Korsakov e due anni dopo il soldato Skula nel Principe Igor, diretto da Pietro Sharoff.
Scheda biografica
Nasce in Ucraina nel 1892, studia canto al Conservatorio di Mosca e fa il suo ingresso sulla scena operistica nel 1911 nel ruolo di Ivan Susanin. Dal 1917 al 1924 è cantante solista al Teatro Bol’šoj di Mosca, dove debutta interpretando Farlafa in Ruslan e Ljudmila di Glinka. Nel 1924 lascia la Russia e si esibisce prima al Teatro Reale di Madrid, poi al Teatro alla Scala, dove riveste ruoli di basso in diverse opere. Si esibisce in numerose città italiane tra le quali Roma, Trieste, Verona, Bergamo, partecipa ad alcune tournée in Europa, in America Latina e al Metropolitan di New York. Dal 1929 diventa cittadino bulgaro e dopo la seconda guerra mondiale lavora al Teatro dell’Opera di Sofia. Nel 1944 viene arrestato con una falsa accusa e confinato a Saratov. Muore in Siberia nel 1949. E’ stato riabilitato post mortem.