Boris e Ina Zueff
(Boris Zuev, Inna Zueva)
I coniugi Boris e Ina Zueff giungono in Italia, a Milano, nel 1927. Due anni dopo Ina ottiene visibilità vincendo, con un dipinto che la critica definirà “fantasioso, pieno di humour pittorico e di intensi rapporti grafici e dinamici” (D. B., Artisti che espongono. Gli Zueff e Punzo, in “Il Secolo-La Sera”, 29 marzo 1932), un concorso bandito dal periodico milanese “Il Giornale dell’Arte”. La prima esposizione milanese dei coniugi Zueff viene ordinata da Casa d’Artisti di via Manzoni 21 nel marzo 1932. Ne seguiranno altre, sempre in coppia, nel 1933 e 1937 presso Casa d’Artisti, nel 1940, presso la Galleria Salvetti, nel 1947 e nel 1949, presso la Galleria Ranzini di via Brera 4, e nel 1955, presso la Galleria degli Artisti. In seguito alla personale degli Zueff del 1933 presso Casa d’Artisti, la Galleria d’Arte Moderna di Milano (oggi Museo del Novecento) acquista un quadro di Boris (Periferia) e uno di Ina (Fuochi artificiali).
Nelle recensioni apparse sulla stampa ambrosiana si rileva il carattere fantastico e scenografico dei dipinti di Ina e la sobria eleganza delle tele di Boris – stili diversi che con il passare degli anni tendono a uniformarsi e a fondersi l’uno con l’altro:
Le note distintive di Boris e Ina Zueff che qualche anno fa erano ancora pronunciate, tendono adesso a dissiparsi per far luogo ad una unità di stile, in cui si annulla e si occulta la diversa personalità dei due artisti. Da questa, in un certo senso esemplare, comunione di spiriti, di fedi e di mezzi, scaturisce ormai un’arte che è come la resultante del fondersi dell’estro piuttosto fantastico di Ina Zueff e delle tendenze piuttosto scolastiche di Boris Zueff. Certo è che, ancora una volta, si nota una espressione pittorica, ricca di risorse tonali e sostenuta da un forte disegno e da una bella capacità di composizione. (D. Bonardi, Note d’arte. Ina e Boris Zueff, in “Il Secolo-La Sera”, 22 gennaio 1937)
A partire dagli anni Quaranta i coniugi Zueff collaborano attivamente con il mondo dell’editoria illustrata. Di particolare pregio il frutto del lavoro di Boris con l’editore Hoepli, per cui nel 1945 cura le illustrazioni de Il Moretto dello Zar di A. S. Puškin, nella traduzione di Mary Tibaldi Chiesa.
Negli anni della maturità gli Zueff si specializzano nell’arte sacra, partecipando alla Biennale d’Arte Sacra a Milano dal 1953 al 1963, e curando le illustrazioni di libri di tema religioso per la casa torinese UTET.
Presso l’Ospedale Maggiore di Milano è conservato un Ritratto di Angelo Omodeo che Boris Zueff compose tra il 1942 e il 1944 su commissione della famiglia del noto ingegnere idraulico.
Opere di entrambi gli artisti sono conservate presso la Galleria Gelmi di Sesto San Giovanni (MI).
Scheda biografica
Boris Zueff nasce a Novočerkassk il 12 gennaio 1893. Dopo gli studi artistici, si iscrive alla facoltà di architettura dell’Accademia di Belle Arti di Pietrogrado. Nel 1918 alcuni suoi lavori sono esposti alla Ventottesima Esposizione dei Giovani Artisti del Sud della Russia, a Odessa. Muore a Milano il 15 settembre 1978.
Ina Zueff nasce a Odessa il 9 giugno 1900. Oltre che per l’arte, Ina coltiva anche l’amore per la poesia: nel 1936 l’editore I.T.E. pubblica una collezione di sue poesie tradotte dal russo, Il cuore sepolto, con un’introduzione di Rinaldo Küfferle link a scheda Kufferle. Muore a Milano il 30 ottobre 1976.
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