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La letteratura per l’infanzia e la «russofilia»

Tra il 1933 e il 1935, la casa editrice Mondadori pubblicò una collana di volumi per ragazzi, “Il romanzo dei ragazzi”, che portò nelle librerie una serie di racconti lunghi scritti e concepiti per i più giovani. Gran parte della bellezza delle opere della collana risiedeva nelle illustrazioni che accompagnavano il testo, e che erano affidate ad alcuni fra gli illustratori, i fumettisti e i vignettisti più famosi dell’epoca. Nella maggior parte dei casi, “Il romanzo dei ragazzi” fu illustrato da Bruno Angoletta, artista torinese passato alla storia per i suoi contributi al “Corriere dei piccoli” e per l’invenzione del celebre personaggio di Marmittone.

«Per decorazione del libro io intendo la collaborazione dell’artista all’allestimento del volume; cominciando dalla scelta della carta e dei caratteri, all’esecuzione dei fregi e dei disegni fino alla determinazione del modo più acconcio per produrli…»

Bruno Angoletta

Tra i vari romanzi che compongono la collana, spiccano Ghur di Kem e Come divenni calmucco – frutto della penna di Aleksej (Alessio) Karassik, misconosciuto autore il cui nome, così come le ambientazioni dei suoi libri, rimandano alla Russia più lontana e rurale. Dietro la firma di Karassik, nome che in russo significa pesciolino, in realtà, si nasconde lo scrittore catanese Titomanlio Manzella, professore di tedesco e autore per vocazione di numerosi libri per l’infanzia, che firmava preferibilmente con uno pseudonimo. Tra i vari nom de plume di Manzella ce n’è almeno un altro ispirato alla Russia: Nikola Karassoff. Negli anni Trenta, il caso di Manzella non comunque è isolato: anche esponenti del mondo dello spettacolo si ammalano di esotismo e russofilia, e scelgono un nome d’arte che richiami la Russia – ritenuta patria delle avanguardie, del balletto e della recitazione.

Il “fascino dell’esotico”, le ambientazioni “natalizie”, l’idea di una terra lontana animano sia il testo di Karassik che le illustrazioni di Angoletta: entrambi subiscono il fascino della Russia e provano a restituirne alcuni aspetti all’interno dell’opera.

 

Scheda biografica

Bruno Angoletta nasce a Belluno nel 1889. Nel 1914 comincia a collaborare con la Scolastica Editrice, la prima casa editrice di Arnoldo Mondadori, illustrando i volumi della collana per l’infanzia “La bibliotechina della lampada”; è l’inizio di una lunga e proficua collaborazione tra l’artista e l’editore: sempre per Mondadori, infatti, all’inizio degli anni Venti fonda il mensile (poi quindicinale) “Giro Giro Tondo” e, in seguito, curerà la veste grafica della celebre collana “Medusa”. Mondadoriana è anche la pubblicazione del “Giornalino della domenica” di Vamba, per cui Angoletta realizza numerose copertine. Nel 1927 comincia a collaborare con il “Corriere dei piccoli”, per cui inventa il personaggio di Marmittone, tuttora una delle maschere più famose del fumetto italiano. Dal 1950 collabora stabilmente con il “Candido” di Guareschi. Muore a Milano, dopo una lunga malattia, nel 1954.

 

Titomanlio Manzella nasce a Catania nel 1891. Scrittore e giornalista, insegna letteratura tedesca e, nel 1923, fonda “Farfalle”, una rivista per ragazzi illustrata da Antonio Prestinenza. Collabora con il “Corriere dei piccoli” e il “Giornalino della domenica” e dirige, per conto dell’editore Amantia, una collana dedicata ai “Migliori scrittori giovani”. Autore prolifico, pubblica libri per ragazzi, tra cui Ridi, o sole! (1924) e Tre bambini sotto una palma (1935), e romanzi, tra cui Quando ero zingaro (1947). Muore a Roma nel 1966.