Ossip Felyne
Ossip Felyne inizia la carriera di scrittore e pubblicista in Russia, collaborando a numerosi periodici; in patria, fino agli anni 1915-1916, pubblica alcuni racconti, ma a partire dal 1920 pubblicherà solamente in Italia.
Felyne è autore di numerose novelle, raccolte di novelle e, a partire dal 1921, romanzi: Il bivio (Roma, 1921) tradotto dal russo da Federico Verdinois, La testa in giù (Roma, 1924) nella traduzione italiana di Ettore Lo Gatto, Il tempo di vivere (Roma, 1926), In due con l’ombra: memorie di un cane arrabbiato (Milano, 1929), Bagliori sull’abisso (Miano, 1937).
Negli anni ’30 è curatore della collana “VOLGA: versioni originali libri grandi autori” per l’editore milanese Corbaccio; è fondatore e direttore della rivista mensile “Teatro per tutti” pubblicata dalla Casa Editrice Bietti, Milano. Traduce in italiano autori russi classici, quali Tol’stoj e Dostoevskij, e anche contemporanei, ad esempio Leonid Andreev, Boris Zajcev, Pantelejmon Romanov.
Insieme alla moglie Lia Neanova è inoltre autore di un gran numero di pièce teatrali, rappresentate con successo in Italia negli anni ’20 e ’30 dai maggiori registi e attori dell’epoca, e della sceneggiatura per la Rai di “Umiliati e offesi”, quattro puntate tratte dal romanzo di F. Dostoevskij nel 1958.
Scheda biografica
Ossip Felyne (pseudonimo di Osip Abramovic Blinderman) nasce a Odessa nel 1882; studia al Politecnico di Kiev e inizia la sua carriera di scrittore collaborando a riviste e quotidiani russi. Nel 1904 sposa Fanni Felya Rosenberg (nota con lo pseudonimo di Lia Neanova) e insieme a lei si trasferisce all’estero. Nel 1905 nasce a Zurigo la figlia Erna, e dal 1910 la famiglia si sposta in Francia, prima a Nancy e poi a Parigi. A partire dal 1915 si reca per lavoro in Italia, e qui sceglie di stabilire la propria dimora dopo la Rivoluzione: dapprima in Liguria, poi a Roma e Napoli, quindi a Milano. Nel capoluogo lombardo risiede in via Vanvitelli 94, in via Jomelli 3, in via Teodosio 36 e, a partire dal 1928, in via Mario Bianco 5. Negli anni 1927-29 è impiegato presso la Delegazione Commerciale Russa (c.so Italia 3) come corrispondente, insieme alla figlia Erna, ma lavora soprattutto come traduttore dal russo e scrittore.
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